CRITICA - annalauradiluggo

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Paolo Giulierini
Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Collòculi, il titolo dell’installazione di Annalaura di Luggo, è una parola formata da due termini che fanno riferimento a “colloquio” e “occhio”: niente di più appropriato in un museo come il Mann, che intende porsi come luogo di osservazione e riflessione sulle società antiche e contemporanee.
 
Ed il primo asserto da cui partire è che non possiamo più permetterci di essere, oggi, un mero luogo della bellezza e nemmeno uno scrigno di tesori di un’antica età dell’oro. Perchè? [...]
Marcello Palminteri
Curatore

[...] L’interazione capovolge ed inverte l’intreccio delle tecniche: vi è un continuo annodarsi tra suggestioni e paesaggi interiori, tra la necessità inerente al modus operandi e la contingenza dei messaggi, commisurata sia da un punto di vista tecnologico che umano. Anzi è il piano tecnico a guidare la nuova codificazione estetica: il porsi della tecnica materialmente e fisicamente come procedere a direzione frontale non solo obbliga i vari suggerimenti orali ad un corso unico, ma vi sottomette anche gli stimoli, gli andamenti. [...]

Gabriele Perretta
Critico d'arte

[...] Annalaura di Luggo produce sentimenti di se stessa, di “ragazzi di vita”, ma allo stesso tempo riesce a parlare della storia dell’occhio. Annalaura di Luggo “fa sentimenti” in modo diverso da come noi li viviamo, nel senso che li produce in modo nuovo, non ri-produce soltanto, ma produce qualcosa in cui tutti si possono riconoscere: “viste” in cui tutti possono abitare. La vista non può vivere senza l’arte, per il semplice fatto che l’arte coltiva il sentimento dell’occhio – parte a cui esso è legato – nelle vite degli altri, nei colori degli altri, nelle “esperienze di vita del senso comune”. [...]

Vincenzo Trione
Critico d'arte
La Lettura, Corriere della Sera

[...] Annalaura di Luggo [...] nel 2019, ha intrapreso una sfida coraggiosa. Una mostra di arte pubblica, dislocata in alcuni tra gli spazi più significativi di Napoli. Nella Galleria Umberto I ha allestito un monumentale albero fatto di scarti di alluminio; di fronte al Maschio Angioino ha installato un arco fragile e luminoso anch'esso di alluminio; in piazza Santa Caterina ha collocato un albero metallico policromo; nel cuore dei Quartieri Spagnoli ha presentato una scultura specchiante occupata da zoomate su occhi, che sembrano fissare lo spettatore. [...]
Andrea Viliani
Storico dell'arte e curatore
Già direttore del MADRE di Napoli

[...] Approfondendo una relazione di confronto e interazione corrisposta, l’artista ha prediletto un contatto tattile e orale per introdursi in una dimensione di esperienza e di comportamento che approfondisce il concetto stesso di “visione”, evocandone e condividendone modi alternativi. Anche le opere divengono così metafore di questa empatia conoscitiva: installazioni multimediali immerse in un buio ridefinito dalle componenti uditive e dalla consistenza tattile che si esplica nella tridimensione. [...]

Paul Laster
Savannah College of Art and Design (SCAD)


[...] Riproponendo in grande scala l’immagine dell’occhio di una persona, Annalaura immortala l’intero universo in una forma circolare. L’iride si arricchisce di una moltitudine di colori atmosferici e la pupilla diventa un metaforico buco nero. Grazie al formato gigante, le sue immagini mettono a nudo il carattere individuale di ciascuno dei suoi soggetti con la stessa attendibilità di un’impronta digitale, mentre rivelano un’essenza della loro interiorità. [...]

Stephen Knudsen
Savannah College of Art and Design (SCAD)


[...] Ci sono momenti in cui Annalaura chiude gli occhi quasi per immedesimarsi con chi sta intervistando. Quando due persone siedono così vicino, gli odori e il respiro si mescolano per comunicare qualcosa a livello molecolare. Entrambi i partecipanti vestono di nero e la stanza è avvolta nell’oscurità più totale. Le uniche forme illuminate sono le due teste, che diventano come iridi pronte a ricevere la luce prima della retina, e galleggiano in una sorta d’oscurità infinita. [...]

Timothy Hardfield
Critico d'arte
Hyperallergic

[...] The video fills in the attention to detail and the artist’s empathy for her subjects. It reminds us of the many hours of research, recording, analysis and dedication by the artist that enabled such validity and authenticity to shine and reflect’s Clavijo’s empathetic curation Blind Vision is a unique and memorable presentation that would not be out of place in any major international gallery, yet it is also a profound sociological work about listening to different perspectives. Powerful and deeply engaging, the installation makes us reassess where the visual and haptic begin and end, a pilgrimage worth taking. [...]
Raisa Clavijo
Critico d'arte
Direttore Artpulse

[Intervista] [...] Blind Vision è parte di Occh-IO/Eye-I, un progetto più ampio con cui tu hai iniziato a fotografare l’iride di persone di diversi profili socioculturali. Partendo da questo punto, Occh-IO/Eye-I si è sviluppato in vari progetti artistici, che hanno coinvolto visioni del mondo ed esperienze differenti. Iniziamo parlando di come è cominciato tutto. Annalaura di Luggo - Occh-IO/Eye-I è un’operazione artistica che ha l’obiettivo di cogliere e restituire in forma “amplificata” un aspetto peculiare dell’identità che appartiene ad ognuno: “l’occhio”, con una evidenza sulla parola “IO” per evocare proprio quella singolarità di cui è portatore ciascun individuo. [...]

Raisa Clavijo
Critico d'arte
Direttore Artpulse

[...] L’immagine dell’iride è solo una parte del  processo creativo di Annalaura, e viene complementata dalle interazioni  generate nel momento di catturare le immagini stabilendo uno scambio  empatico attraverso un’intervista che non segue  un questionario definito, ma che permette al soggetto di condividere  punti di vista e opinioni su temi diversi, dalle esperienze di vita più  intime a questioni universali come la religione, l’economia, la cultura o  la società. Si tratta dunque di un gesto performativo intimo, di  vicinanza, e che inizialmente potrebbe essere considerato invadente, in  un mondo dove le persone evitano sempre di più di toccarsi, di  confidarsi, di guardarsi negli occhi, di dirsi parole dolci, di mostrare  il proprio lato debole, il proprio lato umano. [...]

Paco Barragàn
Critico d'arte
Artishock

Uno jamás se plantea esta hipótesis o ese escenario. Sería demasiado terrible al estar nuestro entendimiento del mundo condicionado por lo visible, estando el tacto, el gusto, el oído y el olfato relegados a un papel secundario. Con todo, estos pensamientos me sobrevinieron cuando estaba inmerso en la instalación Blind Vision de la artista Annalaura di Luggo hace unas semanas en el Instituto Colosimo de Nápoles, una institución para ciegos y personas visualmente impedidas.

Stefano Biolchini
Giornalista
Il Sole 24 Ore

[...] Perché “Pyramid” è una scultura “composita”, con i  ragazzi dei quartieri spagnoli che hanno fatto da “maestranze” nella sua  realizzazione, e sta nella Galleria Umberto I quale esempio più  eclatante del processo di appropriazione che la città ha fatto dei  lavori di Annalaura di Luggo. L’artista, un vero ciclone di  determinazione e impegno dietro una maschera minuta, non è certo nuova a  iniziative dirompenti. [...]

Marcello Palminteri
Curatore


Traiettorie orizzontali e verticali che, pur nell'assoluto minimalismo della monocromia, trasformano la superficie in libro aperto, in carta geografica, in rotte, in strade percorse o che avremmo voluto intraprendere, in spartito, in breviario, in linee della mano, in rughe. Non è metafisica né astrazione ma poesia della vita, biografia vera e narrata attraverso la suggestione del mito, del canto, dell'immaginario scenografico della messa in scena, dell'applauso, del trionfo. [...]

Francesco Gallo Mazzeo
Critico d'arte


Astrazione è quella che parte da un punto, da un  orizzonte, da un quid e non si sa dove arriva, perché essa è la città di  tutti, ma non è perdizione, non è caos, non vana illusione, ma punto  nell’universo in cui ognuno troverà il suo cielo e incontrerà il suo  destino, magari con lo stesso Agostino che verga Civitate Dei , mentre  dialoga con se stesso, con l’uno, col tutto. Nel suo corpo, nella sua  anima, sono installate le lodi della fantasia, che sono segnali arcani,  motivi del dubbio, ma desiderio del fare, come compagno al pensare, un  cacciare l’ignavia, un tracciare, orme, impronte, panieri ricolmi, per  viaggi, ricerche, labirinti e lunghi rettifili. Perché è così che lì  immaginario dimentica il vuoto e di passo in passo, di parola in parola,  rompe i confini e non finisce l’andare… [...]

Francesco Gallo Mazzeo
Critico d'arte


[...] Napoli/Eden, non a caso ma con precisa intuizione, per  exempla, nati dai lunghi giri, volte e rivolte, a piedi o in carrozza,  correndo o scandendo i passi, perché solo così possono avvenire gli  scambi tra chi pensa che similia cum similia curantur e chi invece,  contraria contrariis curantur, come dire che Apollo parla con la voce di  Dioniso e Dioniso di finge Apollo, in modo da farsi amare dagli  spiriti, oltre che dai corpi e intonare una bella corale che indichi una  via, che non è la via, ma non è assolutamente l’erranza, l’errore, la  deriva, l’allucinazione o la depressione, ma una lucida follia che cerca  e cerca una recondita armonia e con essa intraprende un cammino,  compiendo un passo, che di tutto può dubitare tranne che di se stesso  che dubita, seguendo una stella, cercando la luce. [...]

Luciano Garella
Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli

[...] L’arte invade la città di Napoli. Questo è il senso esteriore ma anche il vero significato delle idee e del linguaggio dell’artista che marca e caratterizza con le sue sculture tridimensionali alcuni degli spazi urbani, aperti o chiusi che siano, più rilevanti della città non escludendo da questa contestualizzazione alcuni particolari suoi interstizi spaziali. Le sculture/installazioni allora vogliono essere simboli ma anche segni di un forte richiamo etico ad alcuni dei valori che dovrebbero permeare la nostra società, eticità che l’artista avverte con forza essere la propria. [...]

Francesco Gallo Mazzeo
Critico d'arte


[...] Annalaura di Luggo, è l’artefice designante e designata di questa osservazione natalizia che non vuole essere affogata nella retorica, ma si propone come prova del nove che sappia mettere insieme il presente-passato, il presente-presente, il presente-futuro, perché a dominare deve essere la vita, la fede, la speranza, che è un modo di stare nella tradizione o nella classicità, con sperimentazione, con innovazione, altrimenti non resta che il tradizionalismo folcloristico e il classicismo mortuario. [...]

Stanley Isaacs
Scrittore, produttore e regista


[...] L’onore di condividere pensieri e idee con Annalaura è stato davvero stimolante e, a mio parere, Annalaura è chiaramente uno delle più dotate forze creative nel mondo dell’arte contemporanea di oggi. [...]

Bruno Colella
Regista


[...] Da qui, tra i vicoli dei quartieri e dalla gioia degli scugnizzi, si sviluppa un grande messaggio d’amore per l’ambiente e per la città. Annalaura di Luggo, con Napoli/Eden, è protagonista di una nuova sfida, nel segno e nel sogno dell’arte. [...]

© Annydi 2020
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