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NAPOLI EDEN
Annalaura di Luggo
a cura di
Francesco Gallo Mazzeo
testi di
Francesco Gallo Mazzeo
Bruno Colella
Stanley Isaacs
Graziella Pera
2019. JUS Museum Edizioni
2019. Giannini Editore
ISBN 978-88-7431-973-2
[...] Napoli Eden. È un’idea, è uno specifico, è un progetto. Lo spazio è quello storico, attuale, indicibilmente affascinante, quanto complesso, del centro di Napoli, perno fondamentale della metropoli, del mito e della realtà, del mito che tende a diventare oggetto concreto e della realtà che si tramuta in dramma, in tragedia ma anche in sublime seduzione e in contemplazione senza fine, tra pietre, odori e sapori. L’idea e il progetto per questa edizione di Napoli Eden è quella della disseminazione in piazze, strade, vicoli e luoghi dello splendore, fatto con strumenti ordinari nei materiali e nella tecnica, portati alla vitalità artistica e sottratti al destino di morte in discarica o magazzino. Un’invenzione, un’artisticità fatta di alluminio e altri materiali manipolabili, trasformati in opere d’arte, colorati, illuminati, che sfidano l’architetturalità, in una idea di barocco contemporaneo, nella sua essenzialità, quella di non avere un centro e tante periferie, ma una grande e diffusa centralità, che tenda ad abolire il concetto stesso di periferia, in una modernità che supera il concetto di prospettiva e lo fa diventare una grande teatralità, che nella sua cronologia definita, tende ad indicare un cammino di speranza in cui ciò che c’è oggi è una tappa, di un itinerarium di gioia e felicità. [...] Annalaura di Luggo, è l’artefice designante e designata di questa osservazione natalizia che non vuole essere affogata nella retorica, ma si propone come prova del nove che sappia mettere insieme il presente-passato, il presente-presente, il presente-futuro, perché a dominare deve essere la vita, la fede, la speranza, che è un modo di stare nella tradizione o nella classicità, con sperimentazione, con innovazione, altrimenti non resta che il tradizionalismo folcloristico e il classicismo mortuario. Nella città di San Gennaro, di Pulcinella, di Raimondo di Sangro, di Benedetto Croce, bisogna saper vedere lontano e sentire vicino, per non inciampare e non errare inutilmente. Per questo l’emblema di Annalaura di Luggo è un occhio, un’iride, una pupilla, un reale vedere.
Francesco Gallo Mazzeo
Critico d'Arte