Marcello Palminteri
Curatore
Traiettorie orizzontali e verticali che, pur nell'assoluto minimalismo della monocromia, trasformano la superficie in libro aperto, in carta geografica, in rotte, in strade percorse o che avremmo voluto intraprendere, in spartito, in breviario, in linee della mano, in rughe. Non è metafisica né astrazione ma poesia della vita, biografia vera e narrata attraverso la suggestione del mito, del canto, dell'immaginario scenografico della messa in scena, dell'applauso, del trionfo. Prezioso è il polittico di Annalaura di Luggo, artista di singolare agilità intellettuale, capace di comprendere i meccanismi dell’esistere, della storia, attraverso una penetrazione delle diversità che sa giungere all’unicum. Così dà nuovo volto a Farinelli, il più celebre dei castrati, senza trascendere nell’oleografia, tralasciando il didascalico, pervenendo ad una essenzialità capace di dire tutto, di dire di più, senza la necessità di inventare figurazioni, stereotipi, risolvendo ogni problema narrativo attraverso il rigore compositivo. Ogni traccia, impressa e scavata nel legno, è percorso di vita, itinerario esistenziale condensato nella parabola del colore, di quattro colori, a cui è affidato il compito di narrare. Al bianco, come la voce del piccolo Farinelli. Al rosso, che è velluto di teatro, ma anche memoria di sangue, di sofferenza, di privazione. All'oro, che è splendore, successo, ricchezza, segno divino nell'umano. Al nero, che è notte, sipario che si chiude, fine delle traiettorie d'incanto, inizio di leggenda.