Bruno Colella
Regista
Negli ultimi anni di Napoli, nel cinema, se n’è parlato fin troppo: prima con “Gomorra”, il bellissimo film di Matteo Garrone che raccontava in modo estremo e poetico la logica allucinante del fenomeno camorra. Poi con la serie televisiva dallo stesso titolo, buona confezione e poca poesia, un telefilm di genere, insomma, utile a fare spettacolo. Questi due prodotti, simili ma in realtà molto diversi fra loro, hanno portato alla ribalta fatti e personaggi che contraddistinguono, in un modo o nell’altro, i circuiti degradati e violenti presenti in ogni grande città del mondo, suscitando curiosità ed attenzione in quella grande parte di pubblico che di tutto ciò poco conosce. La cosa funziona, gli ascolti sono alti: ecco allora fiorire una serie di prodotti fac-simile, fotocopie più o meno riuscite sullo stesso argomento, in gara a scovare e mettere in scena gli aspetti inquietanti e feroci. Eppure a Napoli i grandi alberghi del lungomare sono pieni di turisti, case vacanze ospitano giovani e famiglie di ogni parte del mondo, le metropolitane sono tra le più belle del mondo e per vedere il Cristo Velato occorre prenotarsi alcuni giorni prima. Napoli è un luogo estremo e come tale a metà fra Inferno e Paradiso ed è proprio questo contrasto a renderla unica. Il film Napoli/Eden, prende spunto dalla reale avventura di Annalaura di Luggo, instancabile e geniale artista le cui installazioni vivono attraverso il coinvolgimento del pubblico che diviene il protagonista dell’azione concettuale. Ogni progetto la costringe a misurarsi con la città, con la burocrazia, coi fraintendimenti. Da qui nasce un affresco inedito e divertente fotografato da Blasco Giurato e montato da Mirco Garrone in cui, il costante corto circuito fra il bene ed il male, fra la rassegnazione e la speranza, fra gli orrori e la bellezza, viene raccontato e de-scritto attraverso lo sguardo disincantato e sincero di un’artista che per la costruzione di alcune sue opere decide di utilizzare una materia come l’alluminio, il metallo che meglio si presta al riciclo e quindi alla trasformazione, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Così, persino un luccicante albero di Natale, annualmente saccheggiato nella centralissima Galleria Umberto I, può essere sostituito da un albero alternativo nato dagli scarti metallici, trasformandosi in un’azione collettiva in cui numerosi ragazzi dei Quartieri Spagnoli prendono parte … Da qui, tra i vicoli dei quartieri e dalla gioia degli scugnizzi, si sviluppa un grande messaggio d’amore per l’ambiente e per la città. Annalaura di Luggo, con Napoli/Eden, è protagonista di una nuova sfida, nel segno e nel sogno dell’arte.